giovedì 20 maggio 2010

Leggi, morale e carità

Tanto per andarci leggeri, mi domandavo quanto sia giusto e soprattutto morale, che una persona o un gruppo di persone, abbiano il potere di rovinare la vita altrui. Persona, o gruppo di persone, che non sono stati né democraticamente eletti, né investiti da alcun organo dello stato.
Persone che effettivamente detengono un potere che permette loro di ricattare economicamente e non solo quelle che, a questo punto, sarebbe lecito definire "vittime".
Non più un rapporto di scambio tra domanda e offerta, ma tra sfruttato e sfruttatore, legalizzato dalle leggi dello stato.
Si dirà che non è più l'epoca della rivoluzione industriale, invece non ne sono così sicuro. E allora, le frustate ai dipendenti nel call center della Italcarone? Le dieci, dodici ore di lavoro al giorno di chi non è definibile in altro modo se non "lavoratore dipendente", obbligato invece ad aprire la partita iva? Gli extracomunitari reclutati dalle mafie e non solo, trattati come bestie per raccogliere pomodori o arance a poco meno di dieci euro al giorno? I contratti, purtroppo legali, in forma di stage non retribuito? Le lettere di dimissioni firmate in bianco all'atto dell'assunzione?
Cos'è tutto questo se non bieco sfruttamento di una classe che non possiede più i mezzi, la forza e la voglia per ribellarsi?
Avete mai provato a intentare una causa per un torto subito sul lavoro? Avete vinto? Non credo, oggi chi detiene il mercato del lavoro è favorito da leggi, sotterfugi, scappatoie e mezzi che gli permettono immancabilmente di gabbare chiunque: dal lavoratore licenziato al fornitore non pagato, con la semplice e sola seccatura di dover retribuire avvocati più cari del debito.
Qual è oggi il potere contrattuale dei lavoratori? Salire su una gru? O il tetto della propria fabbrica? Cosa fanno i sindacati e lo stato quando i padroni sventolano i soliti spauracchi ricattatori? Una volta è la crisi economica, un'altra il terrorismo rosso o nero, o quello esterno dei kamikaze o delle bombe, poi la crisi petrolifera, le guerre di religione, l'unità nazionale, il costo del lavoro e il cazzo che se li porta via.
Non ho soluzioni e non ne voglio proporre. Ho solo una domanda: è lecito, morale e, lo dico da ateo, cristiano e caritatevole che un essere umano abbia il potere di rovinare la vita di un altro essere umano e della sua famiglia?

2 commenti:

  1. "Siamo un gruppo di lavoratori, precari, disoccupati, studenti, cassintegrati …
    di Napoli che si sono dati uno strumento per poter discutere e confrontarsi
    sulla propria vita e sul proprio futuro, visto che sempre più
    ci sentiamo maltrattati, isolati, calpestati nei nostri elementari diritti …

    Nell’esprimerti la nostra piena solidarietà, per la condizione nella quale ti trovi, ti invitiamo a venirci a trovare sul
    Forum “ http://napolioltre.forumfree.it “ per un confronto ed uno scambio.
    Abbiamo postato il tuo intervento
    sul nostro forum http://napolioltre.forumfree.it/?act=Post&CODE=00&f=7489285

    Per Napolioltre
    Stefano

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  2. Grazie amici, verrò senz'altro a farvi una visita. Ormai siamo tutti nella stessa barca, la situazione è quella che è: anche il nord tanto ricco, ipertecnologico ed europeo, nasconde le sue sacche di povertà e disoccupazione dietro le partite iva, gli stage gratuiti e l’infinita serie di contratti capestro che servono solo a sfruttare i lavoratori. Non esistono garanzie, non esistono sindacati, solo i padroni, ormai liberi di fare ciò che vogliono e di trattare i dipendenti alla stregua di schiavi o poco più.

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