mercoledì 19 maggio 2010

Anche per oggi non si vola

La mia situazione comincia pericolosamente ad assomigliare al film Prigioniero della seconda strada. Non l'avete visto? Male, perciò ne racconterò brevemente la trama. Tratto da una commedia di Neil Simon, racconta la storia di Mel (Jack Lemmon), un uomo licenziato dopo 22 anni di lavoro integerrimo. Inoltre viene rapinato e cade in una forte depressione. Mel cerca aiuto da vecchi amici e conoscenze incontrando solo cortesi rifiuti. Anche i suoi fratelli e sorelle, convocati dalla moglie, fingono di non accorgersi della sua disperazione e si defilano con mille scuse. Vista la situazione finanziaria, la moglie riprende a lavorare, mentre Mel frequenta inutili sedute psicanalitiche. Quando anche Edna (Anne Bancroft), la moglie, sta per cadere in depressione, Mel finalmente riesce a recuperare la fiducia in se stesso aiutando così la coppia a guardare di nuovo al futuro con speranza.
Tutto perfettamente uguale direi. A partire dall'età di Mel, quarantotto anni; alla perdita del lavoro dopo anni di onesto servizio; agli amici e i conoscenti che voltano la testa; alla moglie che riprende a lavorare; all'abbattimento psicologico che segue tutto questo.
Manca solo il finale consolatorio che ancora non compare all'orizzonte. Anzi, come la nube del vulcano Eyjafjallajokull (ma che cazzo di nome!), capricciosamente decide quali voli saranno cancellati e quali no, ogni giorno arrivano notizie contrastanti sul fronte lavoro.
Si sono fatti sentire gli editori di Genova. Premetto che, oltre al progetto grafico e l'impaginazione della rivista, avevano richiesto un preventivo anche per la realizzazione e il mantenimento del relativo sito web. Non essendo in grado di fornire questo tipo di servizio, mi sono avvalso dell'esperienza di un amico professionista del settore, al quale avrei girato l'importo del lavoro tranne una piccola commissione per me. Beh, come quelli che andarono per suonare e furono suonati, ecco la mail che ho ricevuto ieri: "Per la grafica la ditta che mi ha chiesto resta come sta, x il sito web ne parliamo in settimana in quanto e da preparare insieme." Lo so, non si capisce niente e infatti ho telefonato per farmi spiegare meglio. In pratica la traduzione in lingua italiana sarebbe: "Per il progetto grafico della rivista non se ne fa niente, mentre per il sito ci vediamo in settimana per parlarne". A parte la beffa di aver procurato lavoro per il mio collaboratore e aver perso quello di mia pertinenza, mi domando se valga davvero la pena continuare a perdere del tempo con gente che scrive in questo modo. 
Direi che, per il momento, il vulcano ha deciso che non si vola.

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