martedì 4 maggio 2010

Senza capo né coda

Non riesco a capire questa storia dei blog che si leggono al contrario. È come leggere un libro dalla fine, non per spiare come si conclude, ma perché è fatto così. 
Per quale motivo dovrei leggere un diario dalla fine, sempre che un diario possa mai avere fine e non capirne le motivazioni, la spinta iniziale, il suo piccolo big bang? Forse perché il blog non è un diario, ma qualcosa di più simile a un prodotto usa e getta, un fast food della parola, qualcosa che può essere interessante oggi, ma domani è già cosa vecchia, dimenticata. Memorie affidate a impulsi elettrici e non alla frusciante carta, al tangibile inchiostro.

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