venerdì 7 maggio 2010

Maledetti teppisti!

C'è un gruppo di passeri stanziato da anni fra il cortile del condominio e altri piccoli giardini adiacenti. Cadendo nell'errore di antropomorfizzarli, li definirei un gruppo di teppisti scatenati. Rubano, si infilano nelle case, scagazzano ovunque, cinguettano a pieni polmoni quasi a voler dire: "Facciamo quello che ci pare, Prendici se ci riesci!".
La loro principale attività consiste nel mangiare e rubare cibo. Per far ciò non esitano a entrare nelle case da ogni portafinestra lasciata socchiusa, saltellare su tavoli e cucine e rubare qualsiasi cosa.
A titolo di ringraziamento lasciano invariabilmente qualche cagatina sul pavimento.
Sono tutti grassi e grossi, tanto da aver superato la normale taglia dei passeri che, solitamente, dovrebbero essere più minuti di un canarino. Ognuno di questi è, come minimo, l'equivalente di una coppia di canarini e d'inverno, quando gonfiano le piume, sembrano piccoli piccioni.
Conosco il loro capo: è il più grosso e sfacciato di tutti. Se ne sta spesso sulla ringhiera, cinguettando furiosamente a destra e sinistra ed è l'ultimo a scappare quando apro improvvisamente la porta.
È impossibile coltivare qualche pianta aromatica perché ne fanno invariabilmente scempio. La loro preferita e senz'altro il basilico anche se, oltre al pesto, non so cosa potrebbero farsene, non disprezzano la salvia, ma sono indifferenti a rosmarino e alloro.
Ogni mattina il balcone sembra un cagatoio della stazione centrale: si infilano in ogni anfratto fra il carrello per la spesa, o una scala, o fra l'armadietto delle scope e il muro, e cagano, e cinguettano, e litigano e cagano ancora.
Mia moglie non li sopporta più. Ogni condomino ha escogitato i sistemi più fantasiosi per scacciarli: strisce di alluminio fatte con il cuki, enormi girandole colorate, strani spaventapasseri, balconi ricoperti da fogli di giornale, pezzi svolazzanti di strisce di platica rosse e bianche con cui si delimitano i lavori in corso, tende verdi di stoffa che racchiudono il balcone come una dimora berbera.
Il risultato è quello di una immonda accozzaglia che fa pensare a qualcosa tra un condominio di pazzi e uno sfasciaccarrozze ma, secondo me, non c'è niente da fare: sono troppo furbi, troppo maleducati, troppo sveltii, impudenti e sfacciati.
Per questo li trovo così irresistibilmente simpatici.

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