lunedì 10 maggio 2010

Coliche

Che strano, ieri ero spalmato sul divano come un morto annegato sugli scogli, quando, dopo un tramezzino alla marmellata di pesca, mezzo panzerotto con feta e pomodoro e un cerealix, mi ha preso un attacco di coliche addominali mica da ridere. La cosa curiosa è che da qualche tempo dal mio voluminoso ventre provengono strani rumori idraulici: briighr, ghiiirignaao e gorgoglii vari.
Gli stessi che produceva mia nonna quando, nel silenzio della sera, eravamo seduti a guardare la tv. Pensavo fossero una sua caratteristica personale visto che, in tema di immissioni ed emissioni corporee, era una vera miniera. Ero convinto insomma, che quei gorgoglii, non fossero altro che il tranquillo ronzare della macchina che aveva come unico scopo la produzione di quei rutti poderosi e quelle sonore scoregge con cui amava sorprendermi, tanto che ad ogni emissione, corrispondeva sempre un accesso di allegria per entrambi.
Un po’ come quando le capitava di vedere un culo nudo in televisione, in particolar modo se apparteneva a un uomo. Si metteva una mano davanti alla bocca e piegando la testa scoppiava a ridere fulminandomi con i suoi occhi grigi socchiusi e pieni di lacrime.
Quando invece doveva andare in bagno per quella grossa, pareva uno sciatore di fondo in prossimità del traguardo: muoveva le gambe a piccoli passi, strascicando leggermente le ciabatte, ma con grande velocità, così che il risultato la faceva sembrare una locomotiva, o una di quelle strane macchine che inventava Archimede Pitagorico su Topolino. Se poi per caso trovava il bagno occupato, il suo tono di voce pareva quello di un generale che vede ormai imminente una sconfitta senza alternative. Pieno di autorità, ma con una vena di disperazione nella voce.
“Luigi? Gavaria bisogno de andar al bagno!”.
Questo se era occupato da mio padre.
“Movete, che go de andar a cagar! Se no te sbrighi me la faso soto!”.
Se in bagno c’ero io.
E, come la nonna, se non avessi avuto il bagno a disposizione, ieri sera me la sarei vista davvero brutta. Mi sono sentito come quel personaggio interpretato da J.K. Simmons nel film Ladykillers, quello che, nei momenti meno opportuni, veniva assalito da imprevedibili e catastrofiche coliche.
Però sono contento di questo improvviso mal di pancia, perché mi ha permesso di ricordare, a modo mio, la mia vecchia nonna.

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