venerdì 12 marzo 2010

Tutto il mondo è paese

Che cialtroni! Questa mattina mi collego al sito della banca e, tac! Ecco il bonifico. Solo che non è stato ordinato il cinque marzo, con valuta l'otto: ma eseguito ieri, con valuta ieri.
Che dire? Facciamo i furbetti, o siamo proprio degli imbecilli?
Azzardando un'ipotesi, propenderei al 70% per la seconda possibilità. E spiego perché.
In un mondo popolato da escort e "birichini", anche il mafioso pelato non poteva esimersi dal seguire la tendenza attuale. Tutto ebbe inizio alcuni anni fa, quando il pelato se la faceva con la receptionist. Se non che, un bel giorno, la beccò mentre si sbaciucchiava con l'amministratore delegato che, a quanto pare, per certe cose non guarda in faccia a nessuno. La povera ragazza, contesa tra due fuochi, fece la scelta migliore e se ne andò.
Così è saltata fuori questa romena, responsabile amministrativa che, a stento, riesce a fare due più due. E, visto che due più due so farlo anch'io, non ci vuole molto a capire che è la nuova protetta dell'ad che, tra l'altro, tiene pure famiglia.
Probabilmente, convinta di aver fatto il bonifico il 5 marzo, non si è accorta di aver combinato uno dei suoi soliti casini e ha rimediato per il rotto della cuffia. Che volete, non si può mica avere tutto, sarà brava in altre mansioni, visto che di contabilità non ci capisce un'acca. Come del resto anche di italiano.
Comunque chissenefrega, l'importante è che riuscirò a tirare fiato ancora per qualche tempo.
Naturalmente, il pelato e l'ad, sono ancora amiconi come il gatto e la volpe, perché, si sa, negli affari non si guarda in faccia a nessuno.
Nel frattempo, il pelato è tornato fra le braccia di una vecchia fiamma che l'aveva mollato perché, il grande uomo, non se la sentiva di impegnarsi con una vera famiglia e dei figli. Poverino, lui si realizza nel frequentare la gente cool, o nell'avere un appartamento il più vicino possibile al centro, tanto il mutuo lo pagano gli stagisti che lavorano per pochi centesimi.
La sua filosofia è sempre stata: quando va bene, mi riempio le tasche di soldi e non reinvesto un centesimo nell'azienda, quando va male, ci sono i fornitori e i dipendenti a fare da cuscinetto. Tanto che, nell'anno nero della crisi, ha cambiato la moto, ha comprato casa e si è fatto le vacanze in Tibet.

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