martedì 2 marzo 2010

Mezza vittoria

Ecco finalmente la telefonata dell'amministratore delegato. Dice che anche loro hanno interpellato un avvocato, il quale asserisce che la ragione sta dalla loro parte. Ma, e qui viene il bello, mi dice anche che, per evitare spese legali onerose per entrambe le parti e tempi lunghi, vorrebbe che facessi una proposta per cedere le gabbie grafiche in via amichevole.
Ma che magnanimità! Se hanno ragione, mi facciano pure causa. Se non ce l'hanno, che paghino senza tante moine.
Comincio col dire che la prima condizione sarebbe quella di chiudere tutte le partite aperte e che, per la proposta di cessione delle gabbie, mi riservo di pensarci qualche giorno.
Faccio presente che comunque sono una persona ragionevole, come ho dimostrato in occasione del loro rifiuto a qualsiasi dialogo. Lui mi risponde che sta dalla parte dell'azienda ma, detto en passant, non si è trattato di incomprensioni economiche, ma di un fatto personale. Già, il famoso vaffanculo con il quale ho apostrofato il mafioso pelato. E dire che si spaccia per toscano; invece credo sia stata l'anima di Caltagirone a prevalere.
Grosso errore farsi prendere dall'orgoglio negli affari!
Adesso il problema è che non saprei cosa chiedere: da un lato, non vorrei essere troppo esoso rischiando di far sfumare l'accordo, ma dall'altro, non vorrei nemmeno svendermi per due lire. A proposito, qualcuno dei numerosi visitatori di questo blog dimenticato da dio, potrebbe darmi qualche consiglio? Come? Non c'è nessuno? Lo immaginavo, credo che dovrò arrangiarmi da solo.

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