giovedì 18 febbraio 2010

Futurismo, viral, guerrilla

Sto pensando a qualcosa di estremo. No, non "l'insano gesto" di manfrediana memoria (straziami ma di baci saziami), ma un'azione futurista, virale (1), di guerrilla marketing (2). Qualcosa che mi porti alla ribalta anche professionalmente. Qualcosa che, come in Quinto potere, mi imponga all'attenzione generale per la platealità e la genialità del gesto.
Escluderei a priori il salire sul tetto del condominio. Opzione già troppo sfruttata non avendo, tra l'altro, nessun fine strategico. Cosa potrei pretendere? "Non scendo da qui fino a che non si farà avanti qualche editore che mi faccia fare l'art director freelance!". Patetico, ridicolo e inattuabile. Potrei vivere notte e giorno sul balcone, mostrando a tutti quanti la mia giornata tipo tesa all'autopromozione e alla ricerca di lavoro. Ma temo che non importerebbe a nessuno e poi verrei dileggiato dai vicini vita natural durante.
No, dovrei attirare l'attenzione in modo immediato, diretto, con qualcosa che internet, la televisione e i giornali si disputerebbero come un branco di cani randagi si disputerebbe un succulento osso. Già, ma cosa, come? In Quinto potere, Peter Finch, dopo aver ricevuto la notizia del suo licenziamento, annuncia in diretta televisiva l'intenzione di uccidersi durante l'ultima puntata dello show. Il pubblico e i media si incuriosiscono, si entusiasmano, l'indice d'ascolto vola. Naturalmente il film finisce male, cosa che preferirei non avvenisse nel mio caso, ma diciamo che la filosofia dovrebbe essere questa.
Quindi annunciare il mio suicidio professionale in facebook? Non so, la mia rete conta soltanto 26 amicizie; non credo siano sufficienti per far propagare in modo virale il messaggio. E poi sono sicuro che non fregherebbe niente a nessuno. Però l'idea del suicidio professionale svolto in modo rituale, sublimato, non è mica male... Peccato che ormai sia già carnevale, perché le due cose si sarebbero potute sposare a meraviglia.
Un manifesto futurista? Sì, ma una corrente costituita da un unico esponente non è propriamente un movimento. E cosa dovrebbe proporre? La neografica? La grafica sostenibile? La grafica socialmente ed ecologicamente responsabile? Anche questa però non mi sembra un'idea così peregrina...
L'unico problema è che sono così preso dalla sopravvivenza quotidiana da non avere la serenità e la tranquillità (e forse anche la capacità) di inventarmi qualcosa di davvero efficace. E mettiamoci anche i soldi necessari per finanziare un'operazione del genere.
Il mafioso pelato invece è come scomparso. Non chiede più gabbie, né foto, né numeri del giornale archiviato. Ma sono sicuro che questa tranquillità non è altro che l'occhio della tempesta, in cui tutto sembra calmo e tranquillo prima dello scatenarsi degli elementi.
Di sicuro i suoi legali sono al lavoro, anche se, più il tempo passa, più potrebbe significare che incontrino qualche difficoltà.

(1) Viral marketing da Wikipedia: "tipo di marketing non convenzionale che sfrutta le capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero elevato di utenti finali".
(2) Guerrilla marketing da Wikipedia: "forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso budget ottenuta attraverso l'utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull'immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali".

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