mercoledì 15 dicembre 2010

Ipocondria

Non so cos’abbia preso a mia moglie. No, sto mentendo, invece lo so. È colpa della sua passione. Ma passione non è la parola giusta; mania? Forse. O meglio ancora, un’ipocondriaca, maniacale passione per la medicina e, in modo particolare, per le malattie.
Mia nonna, che pure ha vissuto tanto a lungo da dimenticarsene, non l’ho mai sentita parlare così frequentemente e febbrilmente di malattie proprie o altrui.
Ormai è un’appuntamento fisso della giornata. Qualunque giornata.
Un’orrida lista che si srotola di prima mattina, durante la colazione, quando inizia a parlare delle malattie o i by-pass dei vicini di casa. Naturalmente, segue il bollettino dei suoi malesseri quotidiani: mi fa male il piede, non riesco nemmeno a camminare, ho dormito male, sono rimasta sveglia dalle due alle sei, ho mal di gola, mangio ma non ingrasso, mi fa male la schiena, non ci vedo più, ho tutto il lato sinistro che non funziona bene, mi fa male un dente, devo andare a farmi vedere questo neo, mi si sono gonfiate le ghiandole sul collo, non riesco a piegare il ginocchio, mi si è gonfiata una mano, devo farmi togliere questi fastidiosi porretti, sarà più di un anno che non faccio un esame del sangue, mi gira la testa, ho avuto il raffreddore per tutta la notte, mi fa male la pancia, ho fatto troppa cacca, non riesco a fare la cacca, ho un fungo sull’unghia del mignolo, mi sono fatta male buttando la pattumiera nei cassonetti, ho sempre mal di testa, sento un’oppressione sul petto, ho la pressione alta, mi sento stanca e via di seguito. Queste e altre rarissime e misteriose malattie o sintomi sconosciuti ma tutti premonitori di terribili gravissime e incurabili malattie, si susseguono a rotazione ogni giorno dell’anno da così tanto tempo che non ricordo più se mai è esistita una volta in cui mia moglie abbia detto: “Oggi mi sento proprio bene!”.
Naturalmente, per svariate volte durante la giornata, ci sono gli aggiornamenti, ovvero le malattie che hanno colpito persone che conosciamo anche vagamente di vista.
La mamma della tal compagna di E. si è ammalata di cancro, sembrava fosse finita e invece pare che si riprenda, anche se è gonfia come un materassino. L’ex insegnante di C. ha rischiato di morire per un aneurisma o qualcosa del genere. Pensa che aveva già fatto più di una tac e altri esami e non si erano accorti di niente. L’hanno presa per i capelli. L’avevo detto che G (un nostro vicino di casa) aveva il cancro. Quando cominciano a indossare, estate e inverno, quegli insulsi berrettini da baseball significa che stanno facendo la chemio e si vergognano a farsi vedere pelati. Ma lo sai che ieri mattina si è bloccata la metro perché a uno è venuto un infarto? Pensa che la mamma di E. stava pulendo il bagno quando è scivolata e ha battuto la faccia sul rubinetto della vasca da bagno. Era una maschera di sangue, non so quanti punti hanno dovuto darle! Sì, sai, la mamma di quella bambina che è nata senza tiroide. C’è poi quell’altro bambino che ha la sclerosi e non riesce più ad andare a scuola ma è costretto a seguire le lezioni da casa con internet. Sua madre mi ha detto che non durerà ancora per molto, forse due o tre anni, ma non c’è proprio da sperare. Hai sentito M? ha avuto dei problemi. Secondo me deve esserle venuto qualcosa di brutto, perché è un bel po’ di tempo che non si fa sentire. Sai, in fondo L. è anche così, un po’ strafottente, come reazione alla morte del papà. Erano molto legati e gli è venuto un colpo all’improvviso, capirai. Ma lo sai che ho incontrato A. e si è rotto di nuovo una mano? Sì, sì, è la mamma di quella che aiuta il maestro di karate, mi sa che ha un cancro, e pensare che era una così attiva, e non avrà neanche sessant’anni. Ho sentito A., mi ha detto che al lavoro da lei se ne stanno andando come birilli, tutti di brutte malattie. Ma ti ricordi di M.? Quella che lavorava alla Rusconi? Pensa che era andata finalmente in pensione, e un giorno, mentre puliva le finestre di casa è caduta di sotto ed è morta.
Pare impossibile, ma ogni giorno accade qualcosa di veramente terribile a qualcuno. Fatti che raccontano conoscenti, amici, amici di amici, conoscenti che hanno sentito dire che quella persona che abbiamo visto di sfuggita non so quanti anni fa è stata affetta da qualcosa di quanto meno curioso.
Eppure mia moglie non ha nemmeno cinquant’anni e, malgrado tutto, è in buona salute, ma invece di spendere il suo tempo godendosi la vita, non trova di meglio da fare che spaventare se stessa con le disgrazie altrui.

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