giovedì 5 agosto 2010

In effetti...

Penso che anche se non ce lo saremmo potuti permettere, abbiamo fatto bene a partire per queste vacanze.
Restare a Milano, significava continuare a rimuginare sempre sulle stesse cose, col risultato che non sarebbe cambiato niente e io sarei diventato ancora più bilioso e triste.
Non che qui le cose possano cambiare, ma le probabilità sono sempre maggiori che in una città deserta e afosa. Incontrare persone nuove - anche se non sono mai stato uno che fa comunella molto facilmente - potrebbe offrire senz’altro qualche occasione in più. Il destino a volte è strano, bizzarro, e poi come si dice: chi non osa non potrà mai sperare in niente di buono. Questa è una regione viva, attiva, che potrebbe offrire ciò che a Milano è ormai introvabile.
E se non accadrà nulla, poco male, snebbiare la mente, vedere le cose in una prospettiva diversa, trarre ispirazioni da panorami nuovi, non può che ricaricare un cervello stanco e che, come un cane chiuso da troppo tempo in appartamento, non fa che rincorrere la propria coda.

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