giovedì 28 gennaio 2010

Sfiga o maledizione?

Se non fossi profondamente ateo e impermeabile verso ogni superstizione, direi di essere sotto l'effetto di una maledizione o, quanto meno, di una fattura.
Le mail promozionali hanno superato quota settecento, con una percentuale di risposte (chiaramente negative) intorno allo 0,5%; ovvero tre. Non conosco la matematica e nemmeno la statistica, ma direi che i risultati sono senz'altro fuori scala; come fare zero al Totocalcio.
Non solo, il teorema "Se chiedi una mano, scappano tutti" è più che mai confermato. Non chiama nessuno, nessuno spedisce una mail e ho l'impressione che, quando per strada incrocio qualcuno che conosco, cambi marciapiede per non salutarmi.
Proprio questa mattina ho letto su un vecchio numero di Focus che, specie in internet, siamo connessi con un infinità di persone; cito: "...persone che spesso neppure conosciamo, amici di amici, conoscenti di conoscenti [...] all'interno della rete fluiscono prevalentemente emozioni e relazioni positive (generosità, altruismo, lealtà, cooperazione)...". Allora com'è che nella mia rete su Facebook, ognuno pensa esclusivamente ai cazzi suoi? C'è quello che, siccome ha suonato in qualche tour con Ivano Fossati o Barbara Carr o Gianluca Grignani, ci scassa i coglioni tutti i giorni con i post dei suoi video su YouTube. E non basta, se li commenta pure da solo! Oppure c'è quell'altra che pubblica una sua foto mentre è impegnata in ridicoli esercizi yoga, con tanto di commento tipo: "Sfido chiunque a fare meglio a una certa età, su terreno sdrucciolo e a pancia piena...". Sai chissenefrega! Oppure dovrei fare anch'io quei commenti cretini tipo: Wow! Bravissima! Sei troppo forte!
Non ce la faccio proprio.
Ma quale generosità, altruismo, cooperazione. Qui ognuno tira l'acqua al suo mulino, e senza neanche vergognarsene. Questa gente pensa che la solidarietà sia iscriversi a Fermiamo l'utilizzo dei cani come esca per gli squali, o Sosteniamo gli immigrati di Rosarno, e non si accorgono di chi, molto più vicino a loro, lancia un grido di disperazione perché fra qualche mese non saprà come dare da mangiare ai propri figli. A me questa sembra solo ipocrisia. Facile spendere un euro via sms per questa o per quell'altra disgrazia e sentirsi la coscienza in pace, ma smuovere un minimo di conoscenze per aiutare un amico, questo mai! E chi ha tempo da perdere con i falliti?

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