venerdì 29 ottobre 2010

Senza titolo

E con oggi finisce anche quel misero part-time di mia moglie. Un mese di prova (a maggio), per cinque mesi di lavoro e tremila euro netti, che non hanno coperto nemmeno un terzo delle spese vive che abbiamo sostenuto durante questo periodo.
Il catalogo-rivista a cui sto lavorando con l'ex direttore assomiglia sempre più alla tela di Penelope: il giorno dopo si disfa quello che si è fatto il giorno prima, senza capire quando, e se finirà mai questo lavoro.
La rivistina per i commercialisti siciliani per cui avevo preparato un preventivo al limite della vergogna (450 euro per il progetto della testata e quello grafico e 10 euro a pagina per la realizzazione), sembra sfumata. È subentrata la solita tipografia con grafica incorporata. Avevo già parlato male dei tipografi, ma a quanto pare non è mai sufficiente.
Del giornale dell'associazione umanitaria non si sa ancora niente, ma perché essere ottimisti quando si ha la certezza che le cose andranno male comunque?
Eccoci quindi in pieno limbo, una punizione che dura ormai da quasi un anno, che ha prosciugato le nostre scarse risorse, che mi ha fatto perdere più capelli di quanti non ne abbia mai persi, che ci rende schiavi dell'aiuto economico di mia madre che, naturalmente, impone i suoi ricatti.
E il prossimo che mi dice di andare all'estero giuro che lo mando affanculo.

2 commenti:

  1. Non ti dirò di andare all'estero ma permetti che dica ad alta voce:" ECCCHHEEECA.....ZZZ"
    Ti sono solidale.

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