venerdì 1 ottobre 2010

...e quant'altro

Ho la sensazione che F. avesse ragione a dire che l'ex direttore non si sta comportando molto bene. Eppure io riponevo, se non tante, almeno le ultime speranze su di lui.
Ieri pomeriggio ha presentato il preventivo per il catalogo che avremmo dovuto realizzare. A rigor di logica, se tutto fosse andato bene, già entro la serata di ieri avrei dovuto sapere qualcosa. Invece ancora niente. E non è un buon segno.
Oggi invece, L. andrà a un appuntamento frutto delle mail di domenica scorsa. È un architetto con svariati nomi e cognomi, di quelli che fanno tanto nobiltà facoltosa. L'idea sarebbe che se qualcuno risponde e concede un appuntamento, qualche motivo dovrà pure avercelo, ma in questi ultimi tempi mi sono abituato a fidarmi esclusivamente del mio signor culo.
Nel frattempo anche un altro sedicente direttore ha risposto alla nostra mail. È un cialtrone tale che avrei davvero voglia di sputtanarlo. Un campano presuntuoso e cafone che non ha saputo fare altro che autoincensarsi, continuando a dire che lui è direttore di questo di quello e di quant'altro, che è molto giovane e che vanta rapporti d'affari col Corriere delle sera, la Rcs e quant'altro.
Per chi non lo avesse ancora capito quant'altro è la sua parola chiave, quella che probabilmente lo fa sentire forbito ed elegante; forse l'avrà sentita in qualche film dei fratelli Vanzina.
Comunque salta fuori che, dopo tutta questa tiritera su quanto è bravo e... quant'altro, vorrebbe mettere in piedi una specie di gara al ribasso per non so quale progetto. No, grazie, abbiamo risposto, di lavorare gratis ne abbiamo fin sopra i capelli.
Se qualcuno vuole divertirsi posso dire che il suo cognome è quasi omonimo a quello di quel burattino del ministro della giustizia, che c'entra con il Sannio e che, come tutti i cialtroni, organizza una specie di premiuccio da diploma di scuole medie. Direi che ci sono indizi a sufficienza...

2 commenti:

  1. Accipicchia, non lo conosco... che peccato, un vero peccato! Comunque in anni di lavoro ho imparato una cosa: che a fare i soldi con i giornali è impossibile, a meno di essere editore. O commerciale. Ma spesso sono la stessa (brutta) cosa.

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  2. Poco male, tanto, persone come queste, sono semplici fotocopie dello stereotipo di ciò che vorrebbero essere; una vale l'altra.

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