In questi ultimi giorni non si respira un'aria molto serena. Sarà che fa caldo, sarà che L. comincia a stufarsi del lavoro come, del resto, si annoia molto in fretta di quasi tutto. Forse si tratta di un'alternanza dei nostri bioritmi; adesso che ho cominciato a metabolizzare, e anche a fregarmene, di una situazione che sembra giunta a uno status quo granitico, è lei che comincia a montare di rabbia, a sentire quel senso di claustrofobia verso una strada che, per ora, non conduce da nessuna parte.
A farne le spese sono i ragazzi che vengono richiamati continuamente per ogni stupidaggine. Io ho imparato a rendermi invisibile e, come un san Sebastiano del XXI secolo, accetto le frecce che ogni giorno mi trafiggono immancabilmente. Ieri la Tarsu (tassa rifiuti), domani la prossima rata per l'assicurazione sanitaria, sperando in una vita futura, terrena s'intende, che mi liberi da queste sofferenze quotidiane.
Dobbiamo metterci in testa che prima di settembre ogni tentativo di smuovere le acque è vano. Se fino ad ora non abbiamo ricevuto nemmeno una richiesta per sostituzioni estive, allora significa che il momento è davvero pessimo.
Tanto per parlare d'altro, ieri ho visto qualche frammento dell'Oprah Winfrey Show su la7d. Ne sono uscito sconcertato e incredulo. Ma è davvero questa la giornalista così ricca, così influente e così osannata dalle donne americane e che tutto il mondo conosce? A quanto pare sì. Ma io ho visto solo una grassa, pettegola, insulsa, ignorante e malvestita mami nera che poneva domande stupide a persone che rispondevano in modo oltremodo stupido, circondate da un pubblico stupido che applaudiva a sproposito. Il tutto continuamente inframezzato da smorfie e faccine buffe della conduttrice e i soliti onnipresenti e terribilmente insopportabili: "Oooh my goood!".
Ieri erano ospiti una signora con entrambe le braccia amputate che decantava l'amore e l'altruismo del marito e dei suoi figli, fra sguardi inorriditi e allo stesso tempo ammirati di un pubblico ammaestrato. A seguire la toccante storia di quell'idiota di Jim Carrey che ha adottato il figlio autistico della sua attuale moglie e che decantava, con battute penose, le gioie che ne sono derivate.
Uno spettacolo di pura decandenza, l'elogio dell'ipocrisia bigotta di un america sciatta e culturalmente inesistente. Quella racchietta scolorita di Victoria Cabello e il suo noioso Victor Victoria sembrano al confronto una lectio magistralis per brillantezza di dialoghi, comicità e profondità.
Ma è davvero questa l'america che pretenderebbe di dominare il mondo economico e scientifico? E davvero fatta di gente di così scarso valore? Dov'è finito il mito che vedevo nei film? Dove sono finiti Taxi Driver, Apocalypse Now, Martin Scorsese, Robert De Niro, Marlon Brando, Una calibro 20 per lo specialista, La conversazione, Il padrino, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Michael Cimino, la controcultura, Easy Rider, Fragole e sangue, Dennis Hopper, Jack Kerouac, Sam Peckimpah, la Nuova Hollywood, Allen Ginsberg... Cosa è rimasto di tutto questo? Una cicciona nera che spara cazzate e fa le faccette buffe?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti sono immediatamente pubblicati senza alcuna censura. Naturalmente vi esorto a osservare le elementari regole dell'educazione e del rispetto. I commenti che non osserveranno tali regole di civile convivenza verranno cancellati.