Da qualche tempo antipatici cartelli sul marciapiede avvertivano che il giorno tale sarebbe stato vietato il parcheggio in quasi tutta la via. L'importante associazione di categoria ci aveva già rotto i timpani per quasi due anni prima di terminare la ristrutturazione della sua nuova, lussuosissima sede. Ora ha probabilmente trovato l'ennesima scusa per continuare a rendersi terribilmente insopportabile verso la vita del quartiere.
Ci saranno oltre 32 gradi ed ecco arrivare le prime auto della polizia locale; ne scendono una quantità di vigili in alta uniforme: stivali con speroni, giacche con gli alamari d'oro, sciabole tirate a lucido. E pensare che quando li chiami per le auto sui marciapiedi o davanti ai passi carrai rispondono invariabilmente che non possono certo uscire per delle sciocchezze del genere.
Successivamente, un camion per il trasporto cavalli, sputa due splendidi esemplari bianchi, bardati di tutto punto, che attraversano la strada maestosi e, montati da due vigili anch'essi in alta uniforme, si avviano nel cortile dell'associazione. Ogni tanto butto un occhio dalla finestra, sempre più incazzato. Chi mai sarà la, o le persone che vengono in visita nella sede dei più noti evasori fiscali dall'avvento di cristo? Il via vai di auto blu con lampeggiante sul tetto che intasano la via parcheggiando prepotentemente dove capita, parla di gente importante, come anche il tappeto rosso che dei previdenti leccaculo hanno disteso all'entrata. Alcune auto entrano direttamente nel cortile, quelle di scorta si fermano dove gli pare: ne scendono i soliti fighetti che si ispirano più ai telefilm americani che ai nostrani marescialli. Completi stile Armani con doppi spacchi posteriori, teste rasate e lucide come angurie, pistole che sporgono sapientemente dalle giacche, occhiali da sole.
Tutto ciò che vedo passare, è il frutto delle mie cazzo di tasse, sono soldi miei, le auto, i vigili, i cavalli, le scorte, le pistole, sono i soldi che mi vengono estorti ogni anno in cambio di un emerito cazzo di niente.
Vengo a sapere che sulla prima auto blu c'era addirittura il ministro del lavoro Sacconi, venuto a omaggiare il suo bacino elettorale.
Ma la processione non è finita: sento i vigili che si parlano da un lato all'altro della strada: "La Moratti sta arrivando? Sì, sarà qui a momenti".
D'altronde come poteva mancare chi, qualche tempo fa, è scesa in piazza insieme agli esercenti di corso Buenos Aires e a cui ha appena regalato quattrocento nuove luci? Poteva mai esimersi dal presenziare all'autocelebrazione di chi, ai tempi dell'avvento dell'euro, ha raddoppiato da un giorno all'altro le proprie ricchezze?
E pensare che non più di una settimana fa, L. ha scritto a: "Casa di Letizia Moratti", l'associazione che il nostro peggior sindaco ha creato per favorire, cito testualmente dal sito: "Incontro, ascolto, orientamento. ...mettersi al servizio delle persone, proponendosi come un vero e proprio centro d'ascolto per giovani, famiglie e anziani". Beh, non le hanno nemmeno risposto.
Passa qualche ora e, dal balcone opposto, vedo che sull'enorme terrazzo dell'associazione, sotto almeno cinque sei gazebo, gente e politici che fanno la bella vita coi soldi delle nostre tasse, si dedicano, come al solito, all'abbuffata di rito, con tanto di orchestrina dal vivo che suona allegri motivetti semiclassici a base di viole, violini e trombette.
Tutto sotto la vista di poveri balconi con tende sdrucite, mutande e tute da operaio stese ad asciugare, e nessuno che ha più né la voglia né la forza di mandare affanculo questi parassiti che, indifferenti, si riempiono le pance.
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...E c'era pure il presidente della regione Lombardia Formigoni...
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