Parlo del mafioso pelato e la sua maledetta azienda.
Ora salta fuori che, secondo il servizio contributi e vigilanza, la mia posizione non sarebbe stata quella di un libero professionista, ma di un subordinato a tutti gli effetti. Non ho idea di come e quando sia saltata fuori questa convinzione. So solo che quando avevo chiesto un aiuto legale, prima ero stato illuso e poi disilluso.
Adesso che invece gli interessi sono quelli dell’Istituto, mi assicurano che l’azienda dovrà versare i contributi e io potrò chidere il rimborso di quelli versati personalmente.
Onestamente l’idea di sfilare dalle tasche del mafioso un bel po’ di soldini mi fa sorridere sotto i baffi, come pure quella di rientrare in possesso di una parte dei miei soldi che mi farebbero davvero comodo.
Dopo pasqua sono stato convocato dall’Istituto, vedremo cosa proporranno.
Dell’editore francesce, malgrado le sue sincere assicurazioni, non c’è traccia. È evidente che siamo stati presi per il culo anche stavolta, come pure da uno stampatore di Genova che, con un annuncio, cercava creativi per realizzare stampe di grandi dimensioni incentrate sulle maggiori capitali europee. Il compenso è ridicolo: 80 euro per realizzare un soggetto su tre misure diverse, con un esecutivo in photoshop che mediamente pesa attorno a un giga. Insomma mica uno scherzo. Naturalmente in questi ottanta euro è compresa la cessione di qualsiasi diritto futuro sull’immagine. Insomma, un affarone!
Ma tant’è, non avendo nulla da fare ho provato anche questa. E come sempre è stato un buco nell’acqua.
Questa volta però voglio sottoporvi il mio lavoro. Devo sapere se sono davvero diventato così inetto come tutto sembra dimostrare.
Questa volta però voglio sottoporvi il mio lavoro. Devo sapere se sono davvero diventato così inetto come tutto sembra dimostrare.
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