giovedì 22 aprile 2010

Mal comune, mezzo gaudio?

Ma voi quanto spendete ogni mese per fare la spesa? Noi siamo in quattro, due adulti e due bambini, facciamo colazione a casa, a pranzo siamo in tre e a cena in quattro.
In questo ultimo periodo ho cercato di mettere in atto una strategia del risparmio: faccio la spesa quasi esclusivamente al supermercato, sfrutto tutte le offerte, i 3x2 e acquisto in gran parte prodotti monomarca. Abbiamo praticamente escluso le carni rosse, prediligendo il pollame e il maiale, non beviamo vino e nemmeno mangiamo frutta esotica o cibi fuori stagione e dispendiosi. Il pane non lo compriamo quasi mai perché in zona fa davvero schifo e finisce sempre che lo utilizziamo per fare torte o l'impanatura delle polpette. Mia moglie è brava nello sfruttare le sue capacità culinarie e spesso prepara lei stessa pizze, focacce, ciambelle dolci e salate. Non sprechiamo praticamente niente e con gli avanzi riesce sempre a inventare qualcosa di appetitoso. Eppure non riesco a spendere, per due grosse spese mensili, meno di 450 euro. Aggiungendo poi le piccole cose che si comprano durante la settimana, non riesco a stare sotto i cinquecento euro.
È tanto? È poco? Non lo so. Fintanto che il lavoro andava bene, non me ne sono mai preoccupato, ma ora mi accorgo che risparmiare non è nemmeno così facile. Cosa eliminare? Cosa è davvero superfluo e cosa indispensabile? L'acqua minerale in una città come Milano, è superflua o indispensabile? Sono davvero utili tutti quegli shampoo, balsami, liscianti, rinforzanti e balle varie? Come posso risparmiare senza arrivare agli eccessi di fare il detersivo in casa? Sono graditi consigli e suggerimenti.
Nel frattempo abbiamo ricevuto una email che ci ha un po' demoralizzato. È da parte di una vecchia conoscenza di mia moglie quando lavorava per il Corriere della Sera. È di un collaboratore che, più o meno dieci anni fa, si era trasferito, causa colpo di fulmine, in un paesino da fiaba in Maremma. Dice che, malgrado la moglie abbia una piccola casa editrice e il padre un agriturismo, non se la passa tanto bene e vorrebbe fare un salto di qualità e provare cose nuove, che poi non è altro che un modo elegante per dire che non si batte un chiodo. E poi, le spese per i bambini, gli interessi che diventano sempre più impegnativi, i servizi che costano sempre di più e via dicendo.
Ma allora, anche chi ha seguito il sogno della vicinanza con la natura, del vivere lento, di una diversa scelta di vita, non ha risolto un bel niente?
Nel frattempo sto pensando di prendere una licenza di commercio itinerante per vendere i miei quadri nelle sagre di paese, nei mercatini e robe simili.

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