Odio questo limbo. Quest’attesa che strappa l’anima ma che, al tempo stesso, non vorrei finisse mai. Perché ho paura; paura di sapere se l’ex direttore riuscirà a vendere quelle cinquanta pagine e il progetto che ci sta dietro; perché questo significherebbe sapere se riuscirò a sopravvivere per qualche mese ancora, se riuscirò a portare in vacanza i figli e fargli passare questa maledetta bronchite. Significherebbe sentirmi più virile, capace di provvedere alla famiglia, come un possente boscaiolo canadese.
Ma fino ad ora tutto tace e non so cosa pensare.
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