Come san Valentino: una festa in cui, all’originale scambio di messaggi d’amore - scritti di proprio pugno su carte profumate -, si sono sostituiti orribili baby doll con finestra sul culo, patetici peluches, slip ”brasiliani”, cioccolatini che evitano il disturbo di pensare una frase di senso compiuto per la propria donna/uomo.
Festa per ragazzini foruncolosi e imbranati e ragazzette mitomani. Utile a superare timidezze adolescenziali e niente più.
Per quel che mi riguarda, oggi mi sento più vicino ad Al Capone e il suo massacro di San Valentino. Anch’io avrei i miei George “Bugs” Moran con cui mi piacerebbe regolare qualche conto e rimettere le cose in chiaro su chi ha torto e chi ragione.
Vedere poi mia moglie così disillusa, frustrata, avvilita ed esasperata e io che non posso farci un cazzo di niente, mi fa male, così male che non ho nemmeno più il fiato per respirare.
Per quel che mi riguarda, oggi mi sento più vicino ad Al Capone e il suo massacro di San Valentino. Anch’io avrei i miei George “Bugs” Moran con cui mi piacerebbe regolare qualche conto e rimettere le cose in chiaro su chi ha torto e chi ragione.
Vedere poi mia moglie così disillusa, frustrata, avvilita ed esasperata e io che non posso farci un cazzo di niente, mi fa male, così male che non ho nemmeno più il fiato per respirare.
Sottoscrivo!
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