Oggi compio quarantotto anni. È ancora presto per cominciare a tirare le somme, anche se spesso è la vita stessa a tirarle per noi. Non voglio pensare ai coetanei già morti; amici, parenti, conoscenti, ma devo per forza prestare ascolto a quelli che raccontano dei loro problemi su facebook.
Già, facebook; questa mattina ho ricevuto gli auguri di buon compleanno da un ex professore di architettura e da un'amica con la quale ho collaborato quasi quindici anni fa.
Niente dagli ex compagni che, come mi hanno immancabilmente deluso durante gli anni della scuola, non potevano che deludermi anche oggi.
Tutti bravi a fare gli spiritosi o gli intellettuali o a dire quanto siamo importanti gli uni per gli altri, che la nostra vita fa parte anche di quella altrui e tante altre belle parole vuote e inutili.
È vero che ogni esperienza di quegli anni ha contribuito a fare di noi ciò che siamo, ma questo non significa che fossero buone persone o buoni amici. Hanno contribuito per ciò che erano, chiuso.
Nessuna notizia nemmeno dal "lungo" e il "corto". Siete avvisati, se vi siete offesi per qualcosa che ho scritto in questo blog, il bello deve ancora arrivare.
Il lavoro per ora è ancora fermo. Gli editori di Genova non si fanno più sentire, anche se li ho sollecitati proprio ieri. Eppure stentavano a credere che il preventivo fosse così basso.
L'editore di Milano penso sia ancora in fase di valutazione. Speriamo bene, in questo momento è quello su cui ho puntato tutto quanto.
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