O meglio, mi importa eccome, ma il disincanto è diventato un sentimento così forte che toglie ogni speranza e fantasia.
Ho voluto affrontare comunque questo progetto come un esercizio di stile, un banco di prova, una palestra per verificare se sono in grado di affrontare un lavoro così complesso, fatto di ideazione creativa e della sua trasposizione in annunci stampa, affissioni, brochure istituzionali fino ad arrivare ad un possibile spot.
È un’impresa complessa, che non ho mai avuto l’occasione di affrontare e, proprio per questo, voglio fortemente mettermi alla prova.
Sono due giorni che non dormo rotolandomi nel letto, provando e riprovando claim, immaginando visual nella mia lavagna mentale e ripetendo all’infinito, fin quasi a impazzire, il nome della campagna.
Questa mattina alle cinque è finalmente giunta l’illuminazione, il concetto che credo vincente o almeno di buona qualità, affiancato da due o tre alternative. Sono passato allora all’organizzazione vera e propria del lavoro: sinergie fra professionisti, tecniche di realizzazione, modalità di presentazione dei layout.
Il risultato è una faccia ridotta a uno straccio del pavimento, ma anche la convinzione che ce la potrei fare, che sono riuscito a creare un’alternativa valida alle vecchie campagne e che potrei realizzarla senza troppi problemi.
Peccato che per ora sia poco più che un sogno ad occhi aperti, ma se solo mi dessero il via so che partirei come un missile.
Ho voluto affrontare comunque questo progetto come un esercizio di stile, un banco di prova, una palestra per verificare se sono in grado di affrontare un lavoro così complesso, fatto di ideazione creativa e della sua trasposizione in annunci stampa, affissioni, brochure istituzionali fino ad arrivare ad un possibile spot.
È un’impresa complessa, che non ho mai avuto l’occasione di affrontare e, proprio per questo, voglio fortemente mettermi alla prova.
Sono due giorni che non dormo rotolandomi nel letto, provando e riprovando claim, immaginando visual nella mia lavagna mentale e ripetendo all’infinito, fin quasi a impazzire, il nome della campagna.
Questa mattina alle cinque è finalmente giunta l’illuminazione, il concetto che credo vincente o almeno di buona qualità, affiancato da due o tre alternative. Sono passato allora all’organizzazione vera e propria del lavoro: sinergie fra professionisti, tecniche di realizzazione, modalità di presentazione dei layout.
Il risultato è una faccia ridotta a uno straccio del pavimento, ma anche la convinzione che ce la potrei fare, che sono riuscito a creare un’alternativa valida alle vecchie campagne e che potrei realizzarla senza troppi problemi.
Peccato che per ora sia poco più che un sogno ad occhi aperti, ma se solo mi dessero il via so che partirei come un missile.
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