Il lato ironico è che, malgrado sia sempre stato uno di sinistra, quando le cose vanno male è sempre la destra quella a cui, inconsciamente, finisco per rivolgermi. Un altro indizio di quanto abbia le idee confuse non solo io, ma anche la sinistra.
Che dire, mi sembra di essere tornato a vent’anni, quando avevo la gioventù dalla mia parte, ma ero privo di esperienza e pertanto rifiutato o sfruttato. Ora ottengo gli stessi risultati, ma a fattori invertiti: ho esperienza da vendere, ma sono ormai troppo vecchio.
Ieri ho visto di sfuggita in televisione la storia di un cinquantenne che, a causa della separazione e relativi addebiti per il mantenimento del figlio, viveva in uno stato di grande indigenza, essendosi ridotta la sua busta paga a soli cinque o seicento euro al mese. Cifra che gli impediva di condurre una vita dignitosa insieme alla nuova famiglia.
Ma non è tanto la storia ad avermi colpito, quanto il fatto che l’uomo riuscisse a tirare avanti grazie agli amici, ai genitori dei compagni di scuola della figlia, dei familiari. Ma io, che non ho nemmeno quei cinque o seicento euro al mese, non ho aiuto da amici, conoscenti o familiari, per non parlare dello stato o dei servizi sociali, o dell’ordine dei giornalisti, o da chicchessia, cosa devo fare?
Ho immaginato che se qualcuno offrisse alla mia famiglia la stabilità economica necessaria a farla vivere senza affanni fino a che ne avrà bisogno, gli venderei non solo la mia anima, o quello che è, ma gli darei la mia vita senza pensarci un momento.
Disgraziatamente sono ateo, chi reclamerebbe la mia anima e per farsene cosa poi? E nessuno, per ora, mi odia o mi ama a tal punto da volere la mia vita in cambio di soldi. Quindi, fallimento totale sotto ogni profilo.
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