mercoledì 9 marzo 2011

Ora, subito, per forza

Esco dalla dentista, che mi sta lentamente uccidendo, un dente alla volta, e passo davanti alla libreria Feltrinelli di corso Buenos Aires. In vetrina decine di copie dell’ultimo libro di Saviano che, con quella copertina furbescamente gialla, da lontano pare un campo di girasoli. Sul marciapiede un fustellato di un metro e mezzo col suo faccione che accenna un mezzo sorrisetto ironico. Mi girano i coglioni perché sembra mi stia pigliando per il culo.
E a proposito di liste ed elenchi, di cui avevo già parlato, ho letto di sfuggita questa frase di Stendhal: “I cataloghi sono un vizio molto privato, che, palesato ad altri, si dimostra peccato mortale”.
L’appuntamento di lavoro con la marketing manager di Messina è stato rimandato. Ha bisogno ancora di qualche giorno per raccogliere le idee di tutta la direzione e presentarmi quindi un brief il più completo possibile. Mi fido, perché so che è una persona seria. Forse è lei che, a questo punto, non dovrebbe fidarsi di me.
Meno buone le notizie da parte dell'ex direttore, che mi chiama solo quando ha bisogno di collaudare skype, che ha appena installato nel portatile della suocera. Mi sento un pesce nell’acquario, o la scimmia dello zoo, costretto a esibire la mia faccia mentre, dall’altra parte del vetro, valutano la qualità dell’immagine e della trasmissione. 
Poteva quindi mancare la battutina da parte della suocera - che ho conosciuto un bel po’ di anni fa - sul fatto che mi trovasse ingrassato? “Un po’ come è successo a me” ha pure avuto il coraggio di dire, forse per indorare la pillola.
“Ma come! - rispondo io - sono mesi che a pranzo mangio solo due merdose barrette di cereali e mi dici così?”. Ma il mio cuore piangeva, come succede ogni volta che mi si ricorda l'aspetto non propriamente longilineo.
A parte questo, pare che il lavoro fatto per il rilancio della rivista maschile in perdita sia stato inutile, visto che non è ancora giunto alcun segno di vita da parte dell’editore.
Le cinquanta pagine dell’altro progetto, sono ancora sospese nel limbo del “non si sa ancora niente”.
“Male che vada - dice l’ex direttore - facciamo qualche cambiamento e le presentiamo a un altro editore”. Come no, tanto che altro posso fare?
Mi prospetta un’altro progetto che forse potrebbe nascere; si tratta di un giornale sui libri in doppio formato: cartaceo e scaricabile su ebook readers.
Intanto mi lambicco su come fare per portare i figli in vacanza quest’estate. Non è che ci siano molte possibilità: o continuo a intaccare i pochissimi risparmi rimasti, o deve saltare fuori qualche lavoro. Ora, subito, per forza.

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