mercoledì 16 marzo 2011

La mano di poker

Questa mattina alle undici altro appuntamento di lavoro. Grazie all’art director emulo di Karl Marx che, a quanto dice, è stato seriamente preoccupato per le nostre sorti almeno quanto noi.
“Finché si è soli come me, in un modo o nell’altro ci si arrangia, ma con due figli non è certo così facile”. Meno male che qualcuno capisce, al di là dell’ottimismo e l’ironia che cerchiamo di mantenere, che ritrovarsi con una famiglia sulle spalle e nessun modo per mantenerla dignitosamente, è una delle cose peggiori che possano capitare.
Che sia una settimana cruciale è un dato di fatto. Se l’impaginazione del trimestrale per ricconi con barca di trenta e più metri non mi crea nessun problema, mi proccupa piuttosto la proposta che devo presentare alla società che produce software gestionali. Essere in gara non è poi un gran problema, ma esserlo in concomitanza con del lavoro vero - intendo quello pagato, anche se poco - qualche problema me lo dà, se non altro per una questione di tempi.
Vedremo oggi cosa uscirà dall’incontro con questo nuovo editore e quali saranno le potenzialità future. Quello che è sicuro è che non sono ancora riuscito a raggiungere un minimo di sicurezza economica. Sono piuttosto ancora nel pieno di una mano di Texas Hold’em; qualche carta in mano ce l’ho, ma non ho idea se riuscirò a portare a casa la posta.

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