Ora che i ragazzi sono tornati a scuola, la casa è così silenziosa e inutilmente grande. Anche se stento a sopportare le loro grida, gli schiamazzi, i litigi, il parlare senza sosta della più piccola, questo silenzio è peggiore di tutto quanto.
A costo di contraddire me stesso, le mie idee, ciò che sarebbe giusto, quasi rimpiango la vecchia società contadina, nella quale, ante litteram, vigeva la vera famiglia allargata. Padri, nonni, figli, nipoti, nuore, cognati, vivevano e lavoravano sotto lo stesso tetto, per i comuni interessi, ognuno secondo le proprie possibilità e capacità, in una forma di marxismo contadino all’italiana.
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