venerdì 14 gennaio 2011

Digital lifestyle

Telefona uno di Brescia. Non il cazzaro dell’anno scorso, quello che scriveva di non andare a Brescia “a posta” per lui, quello che pensava che i libri, oltre a impaginarli, li dovessi anche stampare e che, pure a natale, mi ha mandato gli auguri come in una mailing list di santa claus.
Questo è un altro, dice che possiamo parlare quando verrà a Milano, verso il 24 gennaio. 
Faccio qualche indagine, la sua azienda si presenta come una società di rappresentanza commerciale che: “offre ai propri clienti (il solito) servizio integrato a 360 gradi”. Il sito è brutto, con vistosi refusi nel testo della home page.
Questa volta non faccio nessuna previsione, non ho nessuna premonizione, onestamente sono diventato indifferente e completamente disincantato.
L’anno si è aperto senza nessuna novità, nessuno spiraglio, come la semplice continuazione del purgatorio che è stato quello precedente.
Anche l’attività artistica, malgrado diverse pubblicazioni su siti e qualche recensione, non decolla. Sono indeciso se continuare: le idee non mancano e i risultati sono piacevoli. Certo, è roba un po’ particolare, ma queste sono le mie idee.
Non ho perso inoltre il vizio di riordinare, catalogare, classificare la mia vita, il cosiddetto digital lifestyle così difficile da inseguire. Foto, film delle vacanze, scansione delle diapositive, che prima si guardavano sul telone e che adesso tocca scansire per vederle chissà quando sul computer o la tv. 
È una frenesia come di chi sa che il tempo stringe, che deve sistemare le sue cose perché ormai è giunto il momento dell’ordine, dello sbrigare ciò che si è sempre rimandato, del sistemare le cose della propria vita.

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