venerdì 12 febbraio 2010

Che schifo!

Oggi è una giornata campale.
Non si deciderà la guerra, ma si celebrerà una battaglia importante.
Ho deciso di giocare contro il mafioso pelato la carta dei diritti d'autore. L'ultimo avvocato (per la precisione il quarto) ha confermato le mie ipotesi: le gabbie grafiche che ho usato per impaginare le riviste, sono una mia proprietà intellettuale. Quanto a certezze invece, questo mondo ne riserva davvero poche. Tutto congiura sempre e comunque contro i più deboli.
Ieri sera mi è capitato di vedere l'inchiesta di Riccardo Iacona sulla scuola. Dire impressionante è dire poco. Sapere poi che lo stato finanzia le scuole private paritarie con circa 480 euro a studente, mentre ne riserva poco più di tre per quelli delle scuole pubbliche, fa semplicemente vomitare.
Ma li avete visti i genitori e gli alunni delle private di Milano? l'Istituto Leone XIII, il Liceo Artistico Orsoline, la scuola bilingue dalle parti di San Siro... Amministratori delegati, medici, avvocati, commercialisti, liberi professionisti. Facce agghiaccianti che parlavano in modo agghiacciante di cose agghiaccianti. Maledetti loro e i loro figli, che sembrano tanti Harry Potter, chiusi in queste gabbie dorate in cui nasce la classe dirigente del futuro, quella dei bei discorsi, dei toni civili e pacati, del greco e del latino e delle bustarelle. Un contrasto stridente con la scuola pubblica, dove mancano anche i soldi per pagare le bollette della corrente.
Perché tutto questo? Perché sopportiamo questa ingiustizia senza muovere un dito?
Non me lo so spiegare, come non mi so spiegare la mancanza, se non di un minimo di coscienza di classe, almeno di una buona dose di rabbia.
Per oggi aspettiamo notizie dall'editore di Brescia. La prima impressione è quella di un cazzaro ma, ormai, cos'altro potremmo perdere?
Sarebbe bello invece, che un matematico mi spiegasse come mai le leggi della statistica e delle probabilità non si applicano a ciò che faccio io. Le mail promozionali hanno superato quota milletrecento, con un totale di sei contatti (poco più dello 0,4%), dei quali solo uno porterà, forse, ad un colloquio informale (meno dello 0,1%).

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