Vedo e sento qua e là i commenti al Vaffanculo Day organizzato da Beppe Grillo.
La prima cosa che mi colpisce è l'ipocrisia: nessuno che lo chiami come dovrebbe. Eppure ci mandiamo affanculo tutti i giorni. C'è chi lo chiama il V-Day, chi il Vaffa Day e chi addirittura "colorita espressione" (Fede). Ma che stupido, è vero! Solo noi volgari ignoranti, lercia plebe, grezzi individui usiamo le parolacce, loro no, loro ce la mettono in culo col sorriso, con sussurri complimentosi, col latino clericale, così nemmeno ce ne accorgiamo.
Ingenuamente, credevo che uno come Grillo avrebbe raccolto reazioni diverse. Invece il più bonario è stato quel vecchio trombone di Eugenio Scalfari, che ormai gioca a fare il filosofo, il politologo cortese, ma che da trent'anni non fa altro che sostenere la politica dei Ds. Secondo lui, i 300mila che hanno firmato la proposta di Grillo (accettabile, inaccettabile, opinabile finché volete, ma costituzionalmente libera di essere espressa), sarebbero un popolo che: "Cerca il Giudizio Universale, una purificazione collettiva. Il regno dei giusti dopo la devastazione dell'apocalisse che punisca i corrotti e i malvagi". Ma che belle parole caro Scalfari! Tu che eri in prima fila nel lapidare Bettino Craxi e la sua combriccola di "corrotti e malvagi". Adesso ci dici che il riformismo non si fa in questo modo: "Si accontenta di un passo per volta. Purché non sia un passetto, ma un passo decisivo". Ma questi passettini andranno bene per te, che ormai sei un vecchietto con la pancia piena. Vallo a raccontare a chi non tira la fine del mese e che poi vede Mastella e famiglia usare l'aereo di stato per guardarsi il Gran Premio di Monza, in puro stile democristiano. Ma non basta, arrivi a dire che: "Solo il 30 per cento del centrodestra è sensibile agli appelli di Grillo, perché il centrodestra il suo Grillo ce l'ha già e se lo tiene ben stretto. Si chiama Silvio Berlusconi". Eh no, troppo facile dare del fascista e fomentatore dell'antipolitica a chi incarna la nausea per il sistema politico. Troppo evidente la sua voglia, caro signor Scalfari, di salvare il culo ai suoi beniamini, compreso Massimo D'Alema, che attacca Grillo accusandolo di derive fasciste e che giustamente viene demolito così: "D'Alema, baffino, quello che mi accusa di derive fasciste ma che qualche tempo fa telefonava a Fiorani in mutande, chiedendogli se facevano insieme una banca".
Caro Scalfari, il "passo" che dovremmo fare sarebbe quello di dare una bella ripulita alla politica; fuori dalle palle i condannati, i delinquenti, i puttanieri cocainomani che ci fanno la predica in tv, quelli che vanno a trans dicendo che stavano solo chiedendo un'indicazione, i senatori a vita rincoglioniti, i mafiosi (ha ragione Grillo a dire: "Ma quale mafia? La mafia è lo Stato, la mafia è stata corrotta dallo Stato, che gestisce gli affari sporchi attraverso le sue istituzioni"). Questo è il "passo" di cui avremmo bisogno, ma che nessuno mai sarebbe disposto a fare, caro Scalfari, né la destra con i suoi Previti, povere vittime d'ingiustizie, né il centro con i suoi Mastella, privilegi e raccomandazioni, né la sinistra con suoi D'Alema, il baffetto arrogante e spocchioso.
Allora sai che cosa ti dico? Vaffanculo pure tu, servo del potere!
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