Nuova uscita a cena con il "lungo" e il "corto". Piove, ma è normale: anche in pieno agosto, il "lungo", ha la facoltà di attirare il brutto tempo. Sempre e comunque.
Quando ci siamo sentiti al telefono gli ho raccomandato di portarci in un bel posto. Ormai non mi fido più delle dritte del "corto". "Vai tranquillo, ci penso io", mi dice. Solo quando è troppo tardi realizzo dove ci ha portato. Si tratta della Bocciofila Caccialanza in via Padova. Prenotando, si può anche mangiare e si spende poco. Se volete farvi un'idea del posto andate su YouTube e digitate Tra 5 minuti. È un videoclip di Morgan, girato integralmente all'interno della bocciofila.
Al bar ci sono solo due o tre persone; noi ci sistemiamo in una specie di gabbiotto con i vetri di plexiglass in giardino, dove fa un freddo cane, però si può fumare. Lo usano anche per le feste di compleanno, infatti su un vetro c'è ancora appiccicato un Happy Birthday di cartone. Il menu non esiste; di primo ci sono tagliatelle ai funghi, oppure spaghetti al ragù. Per secondo, controfiletto alla vodka?! O cotoletta alla milanese. Il gestore è un tipo simpatico, sui cinquanta. Ogni tanto, entra nel gabbiotto cantando: "Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti..." che alluda a noi?
Per antipasto, qualche fetta di uno strano salame piccante e di prosciutto crudo. Le olive promesse rimangono solo una buona intenzione. Peccato che il pane non sia molto fresco, anzi, direi a rischio otturazioni. Le tagliatelle ai funghi non sono male, il filetto invece, praticamente crudo ma di buona qualità. Il "lungo" si è abbuffato di tagliolini ai frutti di mare e un fritto misto un po' sparagnino. In compenso ha già bevuto una bottiglia di bianco e comincia la tiritera dei: "Ti ricordi di Vincenzo? Quello col fratello mezzo delinquente. L'ho visto l'altro giorno, ha i capelli grigi, però ce li ha ancora tutti, il bastardo!". Io non ricordo nessuno di quelli che menziona. Mi domando come mai.
Alla fine del secondo entra una coppia a bere e fumare, mentre noi diamo fiato ai nostri sigari cubani, e il gestore ci piglia per il culo: "Vedo che siamo passati all'artiglieria pesante!".
Piove ancora a dirotto e ce li fumiamo insieme a un bicchierino di vin santo chiaccherando delle solite cose. Il "corto", che ha smesso di fumare almeno tre o quattro volte, alterna il sigaro alle Lucky Strike, sogna di comprare un calcio balilla e racconta di quando il ras del quartiere andava a scopare al cinema Giada con due tirapiedi che non facevano sedere nessuno nell'ultima fila della galleria, ma io non mi ricordo né di lui né dei suoi tirapiedi.
La serata passa in fretta e, malgrado tutto, devo dire che questa volta sono stato bene. Peccato che per tutta la notte mi sono rivoltato nel letto; dei brutti ceffi mi inseguivano per uccidermi, tanto che alla fine ho dovuto farli fuori a coltellate. Che sia stata la vendetta del ras del quartiere, o quella delle tagliatelle ai funghi?
mercoledì 31 ottobre 2007
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